Forme di incentivazione

Cos' è il contributo in conto scambio dello scambio sul posto fotovoltaico (Cs)?

Il Contributo in Conto Scambio è essenzialmente l’entità del rimborso, o della compensazione, di cui sopra.

E’ essenzialmente una formula matematica che restituisce un valore in euro pari alla quota che il Gse dovrà erogare al soggetto responsabile dell’impianto fotovoltaico, quota che il Gse dovrà emettere annualmente con questa modalità: quattro acconti trimestrali e conguaglio annuale sulla base dei dati realmente rilevati di immissione e prelievo di energia.

Il contributo in conto scambio (Cs) di fatto costituisce, nel caso di immissioni in rete superiori ai prelievi, una sorta di rimborso per tutta l’energia prelevata e pagata in bolletta nell’anno solare di riferimento. Il rimborso, però, non è totale. Non vengono rimborsate interamente le bollette pagate al proprio fornitore, ma un percentuale che si aggira tra il 70-80%, in quanto non tutte le voci di costo contemplate nella bolletta elettrica vengono prese in considerazione ai fini del rimborso (ad esempio le tasse pagate in bolletta, ed alcune voci minori, non vengono rimborsate dal Gse). Il contributo in conto scambio (Cs) prevede quindi un rimborso parziale delle bollette elettriche ricevute e pagate a seguito del prelievo di energia dalla rete elettrica.

Come è costituito questo rimborso parziale? Quali dati prende in considerazione?Ai fini dell’individuazione del contributo in conto scambio (Cs) due soli dati sono necessari: la quantità di energia immessa e la quantità di energia prelevata dalla rete. Dati rilevati attraverso il solo contatore bidirezionale, definito anche “contatore di scambio”. In altri termini il Contributo in conto scambio dello scambio sul posto prevede il rimborso delminimo tra: il valore dell’energia prelevata, e già pagata in bolletta(*), e il valore dell’energiacomplessivamente immessa in rete. A questo valore minimo si aggiunge il rimborso, per la solaenergia scambiata, di alcuni servizi pagati in bolletta.

Esempio

Semplificando al massimo, per fare un esempio, se:

  • immetto 50 Kwh, per un valore di 65 euro,
  • e prelevo 40 Kwh, per un valore di 55 euro il contributo in Conto Scambio sarà un rimborso di parte della bolletta pagata per l’energia prelevata.

Il rimborso sarà indicativamente pari ai “55 euro” relativi all’energia prelevata (e pagata in bolletta) più il costo dei principali servizi pagati in bolletta relativi ai 40 Kwh prelevati. Dal rimborso sono sicuramente escluse le tasse (accise, iva, ..) ed altre voci minori. Nel prossimo paragrafo vediamo un elemento in più: la differenza tra i 50 Kwh immessi ed i 40 Kwh prelevati rappresenta un’eccedenza di energia immessa rispetto a quella prelevata. Il surplus di energia immessa ha un’ulteriore criterio di valorizzazione per l’utente-produttore. Nel prossimo paragrafo vediamo come vengono trattate le eventuali eccedenze di energia immessa in rete.

(*)= Semplificando al massimo, le voci di costo pagate in bolletta si dividono in tre macrocategorie: quella relativa alla sola energia (“quota energia”), quella relativa ai soli servizi (“quota servizi”) e quelle relative alle imposte (accise, addizionali, iva...)

Nella terza parte di questa guida allo scambio sul posto fotovoltaico abbiamo visto cosa è il “contributo in conto scambio” (Cs). Abbiamo visto che i dati fondamentali per individuare il valore del contributo sono solo due, rilevabili attraverso il contatore di scambio: la quantità di energia immessa in rete e la quantità di energia prelevata dalla rete.

Il rimborso riguarderà il valore minore tra a queste due misurazioni di energia ed alcuni costi dei servizi ad esso associati.

La bolletta comprende diverse voci di costo raggruppabili, molto sommariamente, in “quota energia”, “quota servizi” e “imposte”. Il contributo comprende sicuramente la quota energia (sulla quantità di energia immessa o prelevata) e parte della quota servizi, nello specifico vengono rimborsati i costi di: trasporto, dispacciamento e parte degli oneri generali di sistema: le componenti “A” e “UC”, non la componente tariffaria MCT. Il contributo/rimborso non comprende le imposte (che incidono da sole per circa il 15% sulla bolletta elettrica).

Un esempio: se viene immessa energia in rete per un valore di X euro e viene prelevata per un valore di Y euro, durante tutto l’anno si pagano le regolari bollette elettriche al proprio fornitore relative a tutta l’energia prelevata. Nella bolletta elettrica sono incluse però non solo le quote relative all’energia prelevata per il valore di Y euro (sola quota “energia”), ma anche: i costi di trasporto, dispacciamento, servizi di rete, .. + oneri generali di sistema (componenti A, UC, MCT) + imposte (Accise, addizionali, iva..).

Contemporaneamente al pagamento delle normali bollette si ricevono durante l’anno dal Gse acconti trimestrali, e poi conguaglio annuale, relativi al rimborso della quota “energia” e di alcune voci relative ai “servizi”. Quindi durante tutto l’anno mi verranno rimborsate, per tutta l’energia non immediatamente auto consumata e immessa in rete, parte delle quote pagate in bolletta. Questo avviene come forma di compensazione tra immissioni e prelievi, una sorta di pareggio.

Cosa succede se poi ci sono delle eccedenze immesse in rete? O meglio: come viene valorizzata tutta l’energia immessa in rete in più rispetto a quella ri-prelevata per il proprio fabbisogno?

In questo caso si parla di “eccedenze” di immissioni rispetto ai prelievi. Il meccanismo dello scambio sul posto prevede la scelta a cura dell’utente tra due possibili opzioni di trattamento dell’eccedenza di energia immessa in rete: la liquidazione monetaria delle eccedenze oppure la messa a credito del suo valore per i conteggi dell’anno successivo.

Quindi: se a fine anno, a seguito del conteggio complessivo tra energia immessa e prelevata, risultano immissioni maggiori rispetto ai prelievi, l’energia immessa in più rispetto a quella “compensata” viene valorizzata (ovvero: le viene dato un valore economico in euro). Questo valore, che è di fatto il prezzo di mercato medio dell’energia rilevato nell’anno di riferimento, può essere monetizzato e liquidato da parte del Gse, oppure può essere messo a credito nel contributo in conto scambio dell’anno successivo.

Nel prossimo paragrafo vediamo quali sono i criteri utilizzati per definire il valore economico di queste eccedenze.